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Dogma 2 - Idioterne (Idioti)

  • Writer: Riccardo Iaccarino
    Riccardo Iaccarino
  • Mar 30, 2018
  • 3 min read

Un film contro i dogmi non imposti, girato sulla base di dogmi autoimposti, che distrugge ogni convenzione relativa alla societa' borghese nei termini stretti di ''convenzione'' e la ripropone come essenza stessa deteriore dell'essere umano.


Partiamo dalla scelta di proporvi l'orrido trailer vesione statunitense: quale migliore dimostrazione che i primi alla ricerca del nostro idiota interiore, piu' semplice e malleabile da manipolare, siano proprio il mercato e il capitale? Vedetevi il film, poi riguardate il trailer e penserete: ''Ma cosa diavolo c'entra con il film in se'? Ma ci hanno preso per completi idioti? O forse il trailer e' stato creato da un idiota totale?''. Beh, tutte domande lecite.


In breve: la dolce e solitaria Karen si imbatte per caso in un gruppo di ritardati mentali, che i realta' scopriamo da subito FINGONO di esserlo, per permettere a loro stessi di agire liberi dalle convenzioni borghesi, giudaico-cattoliche e qualsiasi altro laccio e lacciuolo che la societa' ci impone, a partire dal codice fiscale alla nostra nascita.


Se trovate il tutto (cioe' fingere una menomazione mentale che grazie a Dio NON si ha) inappropriato, crudele o perverso, sappiate che il vostro parere non rientra nelle MIE, di convenzioni. Anzi, il cinismo che ho in dotazione mi spinge a ridere, e pure di gusto, nel corso del film. Purtroppo, come ci spiega subito Lars nei secondi iniziali, quello che sale poi scende e via via la scelllerata ricerca intrapresa dal gruppo sotto la guida di Stoffer, leader ma non ideatore (scelta affatto casuale) delle perversa comune si avvia alla piu' ovvia disgregazione per via di autoimplosione interna. Quindi si piange, e molto, cinismo o meno, se avrete compreso alla fine, in minima parte, quali delicati temi esistenziali il film tocchi (anche la depressione e' una malattia mentale, ma nessuno vi porta alcun rispetto).


Von Trier correttamente tratteggia nel corso del film principalmente i soli personaggi di contorno, perche' la nostra immedesimazione in Karen, che dopo poco quasi scompare dalla scena, deve essere completa e totale. L'autore esige di rompere insieme a lei quel muro, di andare oltre il primo ovvio pensiero che chiunque formula dentro se stesso: ''ah, ma tanto per fortuna io non sono cosi' ''. E un'amara sorpresa ci attende, ma dovrete scoprirla da soli: siamo tutti Karen.


Ma torniamo alla recensione in se': al di la' dei momenti comici accennati, trovo il film semplicemente straziante, e come ho detto si ride di comicita' ma si ride amaro quando l'ipocrisia borghese fronteggia le situazioni piu' estreme (ad esempio la signora, potenziale acquirente della villa ''in prestito'', che afferma di non avere pregiudizi sui malati di mente, appena dopo aver chiesto perche' il fantomatico ''istituto'' nei pressi non sia lontano e separato dalle aree residenziali(!)).


La frase del film:

“Either you are an idiot, or you aren't.”

Dall'incontro con un guppo di VERI ritardati pero' qualcosa si rompe nel gruppo, non capiamo piu' nelle varie vicende chi finga e cosa, nel rapporto sadomasochistico tra Axel e Kathrine, o nello sfogo di Stoffer quando le autorita' chiedono per davvero(!) alla falsa(?) 'comune' di ritardati di trasferirsi. E il concetto di famiglia cosi' violentemente ripudiato, riappare in tutte le sue forme come ESSENZA anziche' come convenzione, nel delicato rapporto sessuale di coppia tra Jeppe e Josephine, e nella sua distruzione, prima che quest'ultima sia da lui separata, con una scena tra le piu' strazianti della storia del cinema (a mio parere), un concentrato crudele e inevitabile di ripudio, assai peggiore della esplicita orgia (vera) implementata dalla comunita' dei (falsi?) malati di mente che forse puo' urtare lo spettatore meno avvezzo a dare spazio ai piaceri del sesso.


Spetta quindi a Karen, a fronte dei fallimenti di un componente del gruppo dopo l'altro, andare a comportarsi da ritardata nel mondo reale borghese: l'unico possibile, ci avvisa Lars, perche' l'unico conforme alla reale essenza degli uomini: ipocriti, egoisti, gretti, aridi. Prigionieri delle convenzioni imposte dalla loro natura di esseri umani stessi.


Pagandone le conseguenze.

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